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martedì 12 ottobre 2010

La cultura non si mangia (2)

Pubblico la seconda parte di questo interessantissimo documento del Signor Bozzi, proprietario della libreria più antica d'Italia: la Libreria Bozzi di Genova.

Il valore della parola

Ma siccome serve a trasmettere parole, idee, fatti, direi che, nell’evoluzione della civiltà umana, ha avuto un ruolo più importante di quello delle forbici e dei cucchiai.
Non è il caso qui di entrare nel dettaglio, ma, a proposito di questo ruolo, vorrei almeno accennare a un aspetto, che peraltro si rifà anche alle recenti dispute sui rapporti tra pensiero e linguaggio.
La facoltà di parola è la facoltà più nobile ed esclusiva dell’uomo perché è, sostanzialmente, il mezzo più efficace per manifestare e comunicare il pensiero.
Per i credenti la parola, il logos, è il mediatore tra la volontà di Dio e gli uomini.
E il libro, abbiamo visto, è uno strumento perfetto per trasmettere la parola.
Non a caso la Bibbia si chiama così e tutte le religioni monoteistiche hanno alla base un libro, sia esso il Corano, la Thorà o il Talmud.

Il meccanismo della lettura
Ma mi rendo conto che sto addentrandomi negli empirei della spiritualità e quindi cadere nel peccato retorico che volevo evitare: così vorrei fare una riflessione, come dire?, "puramente fisiologica" sui meccanismi che il nostro cervello mette in moto quando legge.
Qualunque ragazzo di prima media, leggendo “quel ramo del lago di Como” evoca senza sforzo una distesa d’acqua, piuttosto calma, circondata da montagne e via dicendo.
Eppure quando legge la parola “lago”, i suoi occhi vedono solo quattro segni neri su una pagina bianca: simboli che formano le lettere l, a, g, o.
Questi simboli, uniti tra loro, ne formano un altro: la parola “lago”. Che, giova ripeterlo, è ancora un simbolo, come tutte le parole.
La lettura è quindi un'attività con la quale si evoca il mondo reale e anche quello immaginario attraverso una complessa operazione di doppia decodifica di simboli astratti.
Un'operazione di cui l’uomo è capace fin da tenera età e che compie rapidissimamente.
È una capacità stupefacente, di cui solo lui è capace e che ha avuto e ha una fortissima capacità di strutturarne il pensiero: la parola, che è un mezzo per manifestare il pensiero, è anche un mezzo per dargli una struttura.
Provate a pensare senza le parole e il vostro pensiero si confonderà e sfumerà in una nebulosa senza confini.
La capacità di leggere e scrivere è stata così importante nel cammino umano che il suo raggiungimento segna convenzionalmente il confine tra la preistoria e la storia.
Così come l’invenzione di Gutenberg, lo strumento perfetto per diffonderla, segna l’inizio della modernità.

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