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lunedì 20 settembre 2010

Aut prodesse aut delectare

Vorrei soffermarmi anche su un dettaglio della libreria più antica d'Italia, la libreria Bozzi.
Ossia sulla sua formula peculiare, che si poteva leggere al suo interno "Aut Prodesse aut delectare", una libreria cioè che dava uguale peso sia alle lettere che alla nascente editoria tecnica.
Con queste parole il fondatore, Antonio Beuf, spiegò alle cronache la sua attività:

"Gli amatori delle scienze e della letteratura vi troveranno un assortimento di libri matematici, legali, di letteratura e libri ascetici, tanto francesi che inglesi ed italiani, come pure libri di divozione legati elegantemente, globi terraqui e sfere di diverse grandezze. Il sig. Beuf è ugualmente determinato a stabilirvi un Gabinetto di Lettura ove si trovano libri, giornali francesi, italiani ed inglesi come anche giornali di letteratura e di scienze".

Buona notte Sognatori. 

le parole sono importanti

Avere a che fare con le parole e con la carta e, quindi, anche con i libri, con i giornali, opuscoli o libercoli è un compito ingrato e magnifico. Un editore, un giorno, mi ha scritto, "amica mia, cercare di fare un mestiere che abbia a che fare con la scrittura e la lettura è indizio certo di grande cuore e totale follia". Parole quanto mai vere in questa folle società. Le parole sono importanti, lo diceva anche Moretti, poiché hanno il potere di turbare l'essere umano. 
Le parole vengono usate dai politici per esprimere concetti a loro pro', rimasi sconvolta quando lessi lo spot elettorale di Mr B., "Noi non abbiamo messo le mani in tasca agli italiani". A parte la terribile, italiota, gretta immagine, pagare le tasse non significa rubare agli italiani, ma è un atto profondamente civile che sta alla base di un sistema sociale come l'Italia.
Pensate all'effetto delle parole.
Se, da una parte, fanno molto male, d'altra le parole sono anche rifugio e alcova, rivalsa, confronto, spunto di riflessione. Io nella trappola delle parole (oddio, lo sapevo, sto cadendo nell'auto compiacimento. Ma me lo perdonerete?!) ci sono caduta tardino, avevo undici anni. Non riuscivo a scrivere fluentemente, a unire su un foglio pensieri e parole, e allora una persona fuggita dalla mia vita mi consigliò di leggere. Non ricordo purtroppo quale fu il mio primo romanzo, ma ricordo un'estate in compagnia di "Fontamara", "La ragazza di Bube", "Il Giardino dei Finzi Contini", Vittorini, Eugenie Grandet, persino Pirandello col "Fu Mattia Pascal".
Da allora le parole scritte e trasformate in pensieri sono state per me molto importanti. Ho deciso di fare la giornalista per amore dei fatti... ma anche delle parole.

Oggi vi propongo una libreria in linea con questi miei piccoli pensieri. è la più antica d'Italia, fondata nel 1810, e si trova a Genova. Qui le parole sono inutili, occorre respirare la follia e la bellezza racchiuse qui dentro.
Libreria Bozzi, www.libreriabozzi.it